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martedì 18 gennaio 2011

Ratzy ingerenze!

"Date ai vostri figli i nomi dei santi".
E' l'ultima esternazione di un Joseph Ratzinger sempre più impegnato in una opera di ingerenza che, oramai, spazia a trecentosessanta gradi.
Dalle futilità alle tematiche più delicate.
Ora vorrebbe addirittura elargirci più o meno graditi consigli sul come dovremmo chiamare i nostri bimbi.
Curiosa contraddizione, per colui che portando il nome di battesimo Joseph, impone a tutti di chiamarlo Benedetto.
A questo punto c'è da domandarsi quale sarà il prossimo capitolo di intervento sul quale il Papa si sentirà autorizzato a suggerire le proprie condizioni.
Santo o non santo, crediamo che la scelta di un nome per un figlio sia qualcosa che rientra nella sfera personale e familiare e tale debba rimanere.
Tant'è che ultimamente Ratzinger è un fiume in piena.

Sempre nei giorni scorsi, siamo venuti a conoscenza dell’incompatibilità tra educazione sessuale e libertà religiosa attraverso le parole pronunciate da Ratzinger durante il “Discorso agli eccellentissimi membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede”.
L’ennesima botta di modernità e l’ennesimo anatema che si scaglia contro la corretta informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili.
Una ingerenza nella vita sociale e privata difficile da digerire, perché stavolta non è rivolta ai devoti i quali, in quanto tali, sono liberissimi di seguire o meno i dettami di una istituzione ecclesiastica incosciente: qua si parla delle “scuole di alcuni paesi europei”.

“Proseguendo la mia riflessione non posso passare sotto silenzio un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”.


Queste le testuali frasi di Ratzinger e scusate se ci sfugge il nesso tra educazione sessuale e libertà religiosa.

Il quale recentemente si era già pronunciato in materia, dichiarando di essere stato frainteso: il pontefice non ha mai benedetto l’uso dei profilattici.
Se ne facciano una ragione i ferventi seguaci che già sbavavano all’idea di fare sesso sfrenato senza dover necessariamente pensare alla nascita del sedicesimo figlio!
Ratzinger, in quella occasione, ha voluto chiarire le proprie posizioni attraverso la Congregazione per la Dottrina della Fede.
Congregazione che ha anche fatto riferimento a quanto riportato nell’ultima pubblicazione del papa, intitolata “Luce del mondo”.
Solo in un caso è tollerato il ricorso al contraccettivo: che a indossarlo sia una persona certa di essere affetta da Aids.
Ora il male è anche nel parlarne: solo a Ratzinger è consentito salire in cattedra per auspicare l’ignoranza!

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